Sabato 11 ottobre l’Associazione Dimore Storiche Italiane inaugura la terza edizione della manifestazione nazionale “Carte in dimora. Archivi e Biblioteche: storie tra passato e futuro”, che affiancherà l’iniziativa “Domenica di carta”, promossa dal Ministero della Cultura.
Oltre 110 archivi e biblioteche storici privati situati in castelli, rocche e ville saranno visitabili in tutta Italia, permettendo così un viaggio nella storia del nostro Paese attraverso luoghi ricchi di preziose tracce del nostro passato. I visitatori potranno ammirare da vicino esemplari rari e di pregio di libri, carte, carteggi, manoscritti e raccolte non solo librarie.“Carte in Dimora” si inserisce nelle attività che ADSI promuove durante l’anno per sensibilizzare la società civile e le istituzioni sul ruolo che le dimore storiche ricoprono per il tessuto socio-economico e culturale del Paese.
Gli archivi e le biblioteche storici privati, con le loro carte, libri e manoscritti, rappresentano la testimonianza tangibile dell’evoluzione dei territori e di come le dimore storiche siano un elemento fondamentale e imprescindibile del patrimonio culturale del nostro Paese, grazie anche alla loro presenza capillare e costante in ogni città, comune e borgo d’Italia, di cui non solo rappresentano la storia, ma possono e devono essere perni dello sviluppo sostenibile dei territori che rappresentano, il loro futuro.
In occasione della giornata sarà possibile visitare l’archivio storico della famiglia Secco Suardo e le decine di archivi di restauratrici e restauratori italiani conservati nell’Archivio Storico Nazionale dei Restauratori Italiani (ASRI) che l’Associazione Giovanni Secco Suardo dirige e coordina, con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Lombardia.
L’Archivio Storico Nazionale e Banca Dati dei Restauratori Italiani (ASRI) ha tra i suoi obiettivi principali quello di evitare la dispersione e lo smembramento degli archivi dei restauratori italiani e di altri protagonisti della restauro italiano, salvaguardando così tale patrimonio documentario e farne un reale strumento di studi e ricerche.
Il progetto affronta, attraverso un approccio interdisciplinare, da un lato le esigenze di salvataggio, raccolta, conservazione e fruizione di importanti materiali documentari a rischio di dispersione, acquisendo archivi privati di restauratori italiani e di altri protagonisti del restauro italiano, dall’altro promuove una costante attività di studi e ricerche sulla storia del restauro in tutto il territorio nazionale.
Il patrimonio archivistico di ASRI è composto dall’archivio del restauratore Conte Giovanni Secco Suardo e dagli archivi privati di restauratori italiani e di altri protagonisti del restauro ricevuti in donazione:
Archivio Giuseppe Arrigoni, Archivio Carlo Barbieri, Archivio Antonio Benigni, Archivio Maria Teresa Binaghi Olivari, Archivio Guido Botticelli, Archivio Gianni Caponi, Archivio Arturo Cividini, Archivio Cooperativa Restauratori Archeologici – CO.RE.AR, Archivio Arnolfo Angelo Crucianelli, Archivio Pietro Dalla Nave, Archivio Luigi De Cesaris, Archivio Gabriella De Monte, Archivio Alfio Del Serra, Archivio Donatella Fagioli, Archivio Paola Fiorentino, Archivio Gabriella Gaggi, Archivio Carlo Giantomassi e Donatella Zari, Archivio Giorgio Gioia, Archivio Ana Veronica Hartman, Archivio Gianmaria Maggi e Minerva Tramonti, Archivio Vito Mameli, Archivio Andrea Mandelli, Archivio Caterina Motta, Archivio Martino Oberto, Archivio Mauro Pellicioli, Archivio Mario Pescatori, Archivio Adele Pompili, Archivio Antonio Rava, Archivio Giorgio Rolando Perino, Archivio Vanni Tiozzo e Clauco Benito Tiozzo, Archivio Valeria Villa, Archivio Gianmario Zangiacomi.
L’archivio storico Secco Suardo, una delle più ricche raccolte private della Lombardia e fondamentale fonte per la storia della città e del territorio di Bergamo, copre oltre sette secoli di storia (dalla metà circa del XIII a tutto il XX secolo).
Contiene serie documentarie relative all’araldica con atti comprovanti titoli imperiali (di Ludovico il Bavaro nel 1330 e dell’Imperatore Rodolfo II nel 1584) e investiture feudali, ma anche carte di carattere privato (testamenti, inventari, atti di divisioni, tutele, doti etc.), documentazione amministrativa e legale, corrispondenza relativa a diversi esponenti del casato, studi e componimenti letterari, poetici e teatrali, testimonianti l’alto livello culturale dei suoi membri.
Si conserva, inoltre, un ricchissimo fondo di pergamene e un corposo fondo fotografico, che testimonia la storia, i viaggi, gli studi e la quotidianità della famiglia, attraverso i ritratti dei suoi membri, di amici o frequentatori del castello di Lurano.




Visita guidata gratuita fino ad esaurimento posti con prenotazione obbligatoria a: info@associazionegiovanniseccosuardo.it
1° turno: ore 10:00
2° turno: ore 15:00
Le visite sono a numero chiuso ed è obbligatoria la prenotazione, si chiede cortesemente di indicare il numero dei partecipanti, l’orario di visita preferenziale tra quelli proposti ed un contatto telefonico.