CRISTINA GIANNINI: DALLA STORIA DEL RESTAURO ALLE TECNICHE DELL’ARTE
BERGAMO, 20 NOVEMBRE 2025, ACCADEMIA CARRARA – ALA VITALI
L’Associazione Giovanni Secco Suardo e l’Accademia Carrara promuovono una Giornata di Studi in memoria di Cristina Giannini, storica dell’arte e raffinata studiosa del restauro, scomparsa prematuramente nel gennaio 2019.
L’iniziativa nasce con l’intento di onorare e valorizzare il lascito scientifico di Cristina Giannini, che ha dedicato le sue ricerche alla storia del restauro in una prospettiva ampia e comparata, con particolare attenzione alla città di Bergamo, costantemente al centro della sua attività di studio.
Già docente di Storia delle Tecniche Artistiche e di Storia del Restauro presso la Seconda Università degli Studi di Napoli, nonché corrispondente e collaboratrice di vari centri di ricerca italiani e stranieri, Cristina Giannini ha dedicato apprezzati volumi e contributi monografici alla storia, alla cultura e alla tecnica del restauro in prospettiva internazionale, con un’attenzione per Bergamo, oltre che per la sua città natale, Firenze, dove era stata allieva di Mina Gregori.
I suoi studi su figure centrali nella tradizione del restauro bergamasco – da Giovanni Secco Suardo a Bortolo Fumagalli, fino ad Attilio e Franco Steffanoni – costituiscono riferimenti imprescindibili sia per la ricchezza di acquisizioni conoscitive, sia per la qualità metodologica della ricerca, sempre attenta coniugare il dato tecnico con gli orizzonti e le evoluzioni del gusto.
A sei anni dalla sua scomparsa, questa Giornata di Studi intende rilanciare la riflessione sul suo lavoro, evidenziandone l’attualità e il valore fondativo per gli studi sulla storia del restauro. Sarà un’occasione di confronto tra studiosi, istituzioni e operatori culturali, molti dei quali direttamente coinvolti nei temi e nei casi di studio affrontati da Giannini nel corso della sua carriera.
Partecipazione gratuita con prenotazione obbligatoria telefonando a +39 328 1721727 o scrivendo a prenotazioni@lacarrara.it
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Cristina Giannini (1956 – 2019)
I legami di Cristina Giannini con Bergamo hanno radici profonde, risalenti alla fine degli anni Settanta, quando gli interessi dell’allora giovane laureanda di Mina Gregori la condussero fino a Lurano, nel Castello Secco Suardo, per la tesi su Giovanni Secco Suardo nella storia del restauro pittorico (1979/80, Università di Firenze), restauratore e collezionista, noto per essersi occupato della formazione storico-scientifica dei restauratori e delle nuove tecniche legate a questa disciplina.
Pochi anni dopo, conseguita la specializzazione in Museologia e Storia del restauro, Cristina Giannini diventa una preziosa collaboratrice della neonata rivista dell’Accademia Carrara, Osservatorio delle Arti, e partecipa a imprese editoriali locali, con contributi che aprono nuove prospettive sulla storia del restauro a Bergamo nel XIX secolo. Tra questi si ricordano gli studi su Giuseppe e Bortolo Fumagalli (per la collana I Pittori bergamaschi dell’Ottocento, Bolis, Bergamo, 1993), su Luigi Cavenaghi (per il Dizionario biografico degli artisti di Treviglio e Caravaggio, 1994), su Giovanni Secco Suardo e sugli Steffanoni, temi sui quali sarebbe tornata più volte nel corso degli anni.
Dal 1994 al 1999 lavora presso la Biblioteca di Storia dell’Arte della Sovrintendenza alle Belle Arti di Monaco di Baviera, proseguendo gli studi in ambito storico-artistico e museologico, e collaborando, tra l’altro, alla mostra La Specola. Anatomie in Wachs im Kontrast zu Bildern der modernen Medizin (Deutsches Museum Bonn, Museo La Specola, Firenze, 2000).
Nonostante i numerosi impegni, alla metà degli anni Novanta Giannini svolge un ruolo centrale nell’organizzazione del convegno internazionale di studi Giovanni Secco Suardo (1798-1873). La cultura del Restauro tra tutela e conservazione dell’opera d’arte (Bergamo, 1995), promosso dall’Associazione Giovanni Secco Suardo insieme all’Istituto Centrale per il Restauro e all’Assessorato alla Cultura della Provincia di Bergamo. In quell’occasione pubblica l’importante volume Giovanni Secco Suardo 1798-1873. Fonti, strumenti, materiali di ricerca (Bergamo, 1995).
Rientrata definitivamente in Italia, affianca all’attività didattica – in qualità di docente di Storia delle Tecniche Artistiche e di Storia del Restauro presso la Seconda Università degli Studi di Napoli – un’intensa attività di ricerca e di curatela, dedicandosi a temi originali o ancora poco indagati. Le sue ricerche spaziano dalla storia e teoria del restauro alla storia del collezionismo e del gusto in Italia tra XVIII e XIX secolo.
Parallelamente si afferma come curatrice di mostre dal taglio innovativo, tra cui si segnalano:
– L’ombra del genio: Michelangelo e l’arte a Firenze 1537-1631 (Firenze, Palazzo Strozzi, 2002) con Marco Chiarini e Alan P. Darr);
– il ciclo di esposizioni denominato Stanze segrete (2003-2005) in Palazzo Medici Riccardi a Firenze che offriva uno spaccato sull’attività dei grandi maestri legati alla committenza riccardiana;
– Donatello e una “casa” del Rinascimento. Capolavori dal Jacquemart-André (2007), ancora a Palazzo Medici Riccardi.
A conferma di un legame duraturo e mai esaurito con Bergamo, la sua ultima pubblicazione si concentra nuovamente sul territorio: Attilio Steffanoni restauratore e antiquario. Un diario inedito (in Francesco Malaguzzi Valeri (1867-1928) tra storiografia artistica, museo e tutela, (Milano, 2014), un contributo che apre scenari inediti sul rapporto tra restauro, collezionismo, mercato e tutela dei beni artistici.
Tra gli ultimi impegni scientifici figura la partecipazione al convegno Stefano Bardini “astrattista”. Affreschi staccati nell’Italia Unita fra antiquariato, collezionismo e musei, (2018, a cura di Luca Ciancabilla e Cristiano Giometti), i cui atti sono stati pubblicati nel 2019 e a lei dedicati in memoriam.
L’aggravarsi delle sue condizioni di salute, purtroppo, le ha impedito di partecipare al convegno internazionale di studi Mauro Pellicioli e la cultura del restauro nel XX secolo (Venezia, 14-15 novembre 2018). Il suo intervento è stato pubblicato postumo, con la collaborazione dell’amica e collega Simona Rinaldi, negli atti del convegno (a cura di Silvia Cecchini, Maria Beatrice Failla, Federica Giacomini, Chiara Piva, Associazione Giovanni Secco Suardo-Sagep, 2022).

L’ultima fotografia scattata da Cristina Giannini il 9 gennaio 2019 a Basilea alla Fondation Beyeler
Mark Rothko, Untitled (Red-Brown, Black, Green, Red), 1962
