Tipologia: Archivio professionale

Ordinamento e struttura:
Dall’analisi dell’organizzazione delle carte è sembrata evidente la volontà del restauratore di costituire fascicoli che contenessero ciascuno distintamente tutti i documenti riguardanti i singoli interventi di restauro nell’intento di fornire una logica ripartizione ai propri documenti per lo più rispondente alle esigenze dell’attività professionale e per espressa volontà di auto documentazione del proprio operato. Risulta comunque un intervento riorganizzativo parziale di mano dello stesso Crucianelli, effettuato in tempi precedenti alla donazione che non ha alterato sostanzialmente l’assetto generale originario.
E’ presente molta documentazione in copia certamente recuperata dallo stesso Crucianelli per arricchire l’archivio prima della sua consegna all’Associazione.
Risultano manomissioni e dispersioni di documenti dovute probabilmente all’incuria.
Il fondo è riordinato e inventariato, corredato di inventario a stampa per la consultazione.

Soggetto produttore: Arnolfo Angelo Crucianelli (Bahia Blanca, Argentina, 1910 – Macerata, 1991)

Cenno biografico:
Arnolfo Angelo Crucianelli nasce in Argentina, a Bahia Blanca il 15 febbraio 1910 da genitori italiani originari di Macerata, città dove trascorse la sua infanzia dopo il rientro in Italia all’età di cinque anni; qui ebbe modo di frequentare l’Istituto d’Arte come allievo dei professori Diamantini e Giarrizzo, iniziando il suo percorso artistico sulla scia dell’attività paterna.

Nel 1928 raggiunge Roma per completare gli studi e migliorare la sua preparazione artistica, frequenta negli anni 1930-1931 un corso serale di disegno presso l’Accademia di San Luca. Nel 1936 espone le sue prime opere presso la Casa d’Arte Bragaglia, entrando così in contatto diretto con pittori dell’ambiente romano come De Chirico, Sironi, De Pisis, Depero, Boccioni, Pannaggi, Guidi e Ferrazzi, con Bartoli, Melli, Modotto, Ruggeri, Mannucci e con poeti e letterati. Sempre in questi anni Crucianelli fa l’importante conoscenza del pittore Biagetti, accademico di San Luca e della Pontificia Accademia Romana di Archeologia, nonché direttore della Pinacoteca Vaticana, che lo vuole come suo collaboratore nel laboratorio di restauro da lui stesso istituito nel 1921.

Crucianelli si lega al fascismo, i motivi sono direttamente dipendenti dalla sua attività, prova ne è la tessera rilasciatagli dal Circolo di Cultura del Sindacato Laziale Fascista degli Artisti, dove figura come pittore. La sua formazione di pittore fornisce i primi elementi per la comprensione dell’attività di restauro a cui si dedica in maniera esclusiva a partire dagli anni Cinquanta proseguendola fino al 1981, lavorando su opere d’arte antiche, in particolare dipinti murali.
A coronamento della sua attività di restauro Crucianelli riceve un riconoscimento ufficiale alla carriera da parte della Academie d’Architecture che gli conferisce la Medaille de la restauration il 25 luglio 1974 come “… Artiste peintre …” e come “… Restaurateur de fresque …”

Il restauratore non lascia scritti teorici ma un taccuino da lui stilato relativo a tutti gli interventi di restauro effettuati dal 1950 al 1978, che riporta con estrema precisione la denominazione dell’opera, la sua collocazione, l’anno di esecuzione dell’intervento, l’importo preventivato, le spese generali, il guadagno netto e il saldo, e, in alcuni casi la tipologia dell’intervento. Altri due scritti riguardano le indagini preventive effettuate sugli affreschi di Lanfranco nella sala XIV della Galleria Borghese (Il Concilio degli Dei) e le osservazioni sulle cause di degrado nonché la descrizione delle operazioni conservative relative all’affresco di Pietro da Cortona a Palazzo Barberini (Il Trionfo della Divina Provvidenza).

Crucianelli spostava a più riprese la sua residenza tra il comune di Macerata e Roma, affezionato al comune marchigiano vi fece ritorno al termine della sua attività romana, nel settembre 1981, insieme alla moglie Sonia Cecchetti (scomparsa nel 1984) e vi rimase fino al momento della sua morte, avvenuta il 22 ottobre 1991.

Estremi cronologici del fondo: 1926-1992

Tipologia e data di acquisizione: Deposito gratuito permanente – 1999

Accessibilità:
Fondo sottoposto a vincolo d’interesse storico particolarmente importante, sarà necessario inviare preventivamente richiesta di consultazione alla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Lombardia tramite apposito modulo.
Consultabilità negli orari di apertura dell’Associazione previa richiesta scritta tramite e-mail ad asri@associazionegiovanniseccosuardo.it