Tipologia: Archivio professionale

Ordinamento e struttura:
Dall’analisi dell’organizzazione delle carte è sembrata evidente la volontà del restauratore di costituire fascicoli che contenessero ciascuno distintamente tutti i documenti riguardanti i singoli interventi di restauro nell’intento di fornire una logica ripartizione ai propri documenti per lo più rispondente alle esigenze dell’attività professionale e per espressa volontà di autodocumentazione del proprio operato.
Risulta comunque un intervento forse riorganizzativo parziale di mano diversa dal Pellicioli, effettuato in tempi successivi alla sua morte, probabilmente dagli eredi o da collaboratori e ricercatori di fiducia, ma che non ha alterato sostanzialmente l’assetto generale originario. Il fondo è riordinato e inventariato, corredato di inventario a stampa per la consultazione.

Soggetto produttore: Mauro Pellicioli (Bergamo, 1887 – Bergamo, 1974)

Cenno biografico:
Mauro Pellicioli nasce a Lonno, frazione di Nembro in provincia di Bergamo, il 15 febbraio 1887.
A 10 anni frequenta lo studio del pittore Achille Filippini Fantoni entrando in contatto con il disegno e la pittura. Nel 1899 si iscrive alla Scuola d’Arte applicata all’industria, e per cinque anni frequenta i corsi diurni di decorazione. Nei periodi estivi lavora come aiutante alle dipendenze dello scenografo Angelo Rota, del professore Francesco Domeneghini, direttore della Scuola d’Arte Fantoni, e del decoratore Fermo Taragni. Nel 1910 viene ammesso alla Scuola di Pittura dell’Accademia Carrara dove frequenta le lezioni di figura e di nudo tenute da Ponziano Loverini.
Seguono altre esperienze formative, tra le quali quella più significativa presso la bottega di Franco Steffanoni a Bergamo.
Nel 1911 inizia ad esercitare l’attività di restauratore per Bergamo, Brescia e Verona. Frequenta il Circolo Artistico di Bergamo nell’ambito del quale, nel 1913, assieme a Luigi Angelini, ai fratelli Galizzi, a Romeo Bonomelli e a Fermo Taragni, fonda la Società degli Acquafortisti. Nel 1915 partecipa alla Prima Guerra Mondiale militando nel Battaglione V Alpini di Edolo. Terminata la guerra riprende la professione di restauratore affermandosi in campo nazionale ed internazionale per la sua competenza e per il personale e rigoroso metodo di analisi e di studio cui sottopone i dipinti da trattare.

Tra i lavori più significativi che lo impegnano si segnalano i restauri degli affreschi del Mantegna nella Camera degli Sposi a Mantova, i restauri degli affreschi di Giotto nella Basilica di S. Francesco ad Assisi, i dipinti di Perugino e Raffaello nella Sala del Cambio a Perugia, il consolidamento del Cenacolo Vinciano di Milano, i restauri a Venezia di opere dei maestri del Cinquecento veneto. Per quasi quarant’anni lavora sulle opere della Pinacoteca di Brera, ed esegue numerosi restauri per la committenza privata. Nel 1939 viene nominato conservatore capo dell’Istituto Centrale del Restauro. E’ stato inoltre fondatore di scuole di restauro in Ungheria e in Spagna, ed ha avuto allievi in Svizzera, Germania, nell’allora Cecoslovacchia, in Bulgaria e Inghilterra.
Ha collaborato con gallerie d’arte private per perizie, commercio di dipinti e per esposizioni d’arte. Muore a Bergamo il 5 febbraio 1974 all’età di 87 anni.

Estremi cronologici del fondo: 1907-1979

Tipologia e data di acquisizione: Deposito – 1998; Donazione – 2018

Documentazione:
Il fondo documenta l’attività di restauro di Mauro Pellicioli e gli interventi di conservazione su opere d’arte pittorica.
Consistenti sono i documenti dell’epistolario personale, l’expertise, i pareri e i sopralluoghi su opere d’arte sia per il restauro che per interesse commerciale, mentre scarsi sono i testi autobiografici, le memorie e gli scritti. Significativa è la presenza di registri e libretti di lavoro, atti contabili, fotografie e una ricchissima rassegna stampa organizzata in album ordinati alfabeticamente.

Accessibilità:
Fondo sottoposto a vincolo d’interesse storico particolarmente importante, sarà necessario inviare preventivamente richiesta di consultazione alla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Lombardia tramite apposito modulo.
Consultabilità negli orari di apertura dell’Associazione previa richiesta scritta tramite e-mail ad asri@associazionegiovanniseccosuardo.it