Tipologia: Archivio professionale

Ordinamento e struttura:
Dall’analisi dell’organizzazione delle carte è sembrata evidente la volontà del restauratore di costituire fascicoli che contenessero ciascuno distintamente tutti i documenti riguardanti i singoli interventi di restauro nell’intento di fornire una logica ripartizione ai propri documenti per lo più rispondente alle esigenze dell’attività professionale. Non è stato possibile determinare se tale organizzazione sia stata impostata in origine oppure in tempi più recenti, magari proprio in occasione della donazione dell’archivio, oppure ancora per espressa volontà del Mameli di autodocumentazione del proprio operato.
In considerazione della modesta quantità della documentazione i fascicoli sono stati ordinati cronologicamente.
Il fondo è riordinato e inventariato, corredato di inventario a stampa per la consultazione.

Soggetto produttore: Vito Mameli (Cagliari, 1885 – Roma, 1977)

Cenno biografico:
Vito Mameli nasce a Muravera, in provincia di Cagliari, il 20 maggio 1885.
Studia disegno e pittura all’Istituto Industriale di Roma dedicandosi in seguito alla specializzazione del restauro di antichi dipinti. Riceve i primi incarichi dal Ministero della Pubblica Istruzione nel 1912 per effettuare interventi di conservazione e restauro nelle Marche. Dal 1915 inizia ad operare in Sicilia, poi è a Roma, lavora in Puglia e in Sardegna. Interviene su opere del Maccari, di Raffaello, Giorgione, Bartolomeo Veneto, Caravaggio e del Savoldo.

Nel 1927 ottiene la nomina di Capo dei restauratori italiani. Dal 1934 al 1942 riveste la carica di Conservatore del patrimonio artistico del Senato. Viene nominato Commendatore nel 1935, poi Grand’ufficiale dell’ordine della Corona d’Italia. Dopo la guerra la sua attività procede con merito, restaura numerose opere per conto di privati e gli vengono riconosciute significative scoperte scientifiche nel settore del restauro. E’ stato il primo restauratore in Italia ad introdurre l’analisi ai raggi X per l’esame dei dipinti, ed un nuovo metodo di pulitura che oltre a ridare alle opere tutto il loro originario colore conserva intatta la patina antica. Negli ultimi anni della sua vita si dedica nuovamente alla pittura dipingendo nature morte, muore a Roma nel 1977.

Estremi cronologici del fondo: 1917-1995

Tipologia e data di acquisizione: Donazione – 1996

Documentazione:
Il fondo documenta la vita privata e in maniera più consistente l’attività di restauro di Vito Mameli.
Caratterizzano il fondo alcuni documenti appartenenti all’epistolario personale, testi autobiografici, memorie e scritti.
Abbondano i ritagli di giornali e di pubblicazioni periodiche raccolti a corredo e testimonianza degli interventi effettuati.

Accessibilità:
Fondo sottoposto a vincolo d’interesse storico particolarmente importante, sarà necessario inviare preventivamente richiesta di consultazione alla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Lombardia tramite apposito modulo.
Consultabilità negli orari di apertura dell’Associazione previa richiesta scritta tramite e-mail ad asri@associazionegiovanniseccosuardo.it